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MAIALE ALLA DIOSSINA

2008-12-09

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Dalessandro Giacomo

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CORRIERE della SERA

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2008-12-09

martini: su 89 partite di carne suina importate dall'irlanda da settembre sequestrate gia' 42

In Irlanda contaminata dalla diossina anche la carne dei bovini

Mandrie da abbattare. Il Codacons: "Via zamponi e cotechini dalla tavola". Sacconi: "Tutto sotto controllo"

NOTIZIE CORRELATE

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Maiale alla diossina in Irlanda Allerta Ue: coinvolta anche l'Italia (7 dicembre 2008)

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"Via ai controlli ma in Italia rischi minimi" di M.De Bac (8 dicembre 2008)

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Più controlli dopo "mucca pazza" Gli esperti: da noi paura infondata (9 dicembre 2008)

Scaffali vuoti in Gran Bretagna (Ansa)

Scaffali vuoti in Gran Bretagna (Ansa)

ROMA - L'allarme sulla carne contaminata proveniente dall'Irlanda non si è esaurito, anzi: si è esteso alla carne bovina. Le autorità irlandesi hanno infatti trovato diossina anche in alcune mandrie di bovini che hanno mangiato il mangime contaminato che ha già portato al ritiro del commercio della carne di maiale. Lo ha riferito la tv irlandese Rte, citando fonti di governo. Queste mandrie, ha precisato Rte, verranno ora abbattute. "Dall`Irlanda arriva ben il 7% della carne bovina importata in Italia, che è tuttavia riconoscibile sugli scaffali dei supermercati grazie all`obbligo di indicare la provenienza in etichetta" ha detto la Coldiretti. "Dall'Irlanda sono arrivati 18,1 milioni di chili di carne bovina nei primi otto mesi del 2008". Sulla carne bovina però, precisa la Confederazione italiana agricoltori, in Italia non ci deve essere nessun allarmismo: "La sua provenienza è facilmente riconoscibile dall'obbligo dell'indicazione di provenienza in etichetta, e quindi il consumatore è in grado di riconoscere dove è nato ed è stato allevato l'animale e dove è avvenuta la macellazione".

IL CODACONS: EVITARE ZAMPONI E COTECHINI" - Mentre si attendono risultati certi sulle analisi, il Codacons ha rivolto un invito ai consumatori: "Non comprate per le prossime festività cotechino e zampone. Il Governo deve muoversi, non c'è più tempo da perdere, e deve emettere un decreto urgente che imponga subito l'etichetta di origine sulle carni suine commercializzate in Italia - afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - . "Vogliamo inoltre sapere nel dettaglio quanti e quali controlli in laboratorio abbiano effettuato lunedì i Nas sulle carni sequestrate, e dove siano stati svolti - conclude Rienzi - considerando soprattutto il giorno di festa che è coinciso con l'allarme diossina".

I VETERINARI: "NESSUN RISCHIO" - "Da quello che ci risulta come veterinari addetti ai controlli il problema diossina non esiste". Così Aldo Grasselli, segretario della Sivemp, la società italiana dei veterinari pubblici, liquida l'allarme diossina nelle carni irlandesi. Nessun rischio, come aveva invece ipotizzato ieri il sottosegretario Martini, per le carni bovine: "Immediatamente dopo l'allarme diossina è stato attivato un monitoraggio sul latte bovino, e allo stato attuale non ci sono problemi". E nessun rischio concreto neanche per la carne suina: "I consumatori possono stare tranquilli - scandisce Grasselli, interpellato dall'Agi - sicuramente più di un mese fa, perchè dopo l'allerta i controlli sono a tappeto, e tutta la carne che trovano in tavola è certificata, passata al vaglio e esente da ogni rischio diossina".

MANGIME CONTAMINATO A OTTO MANDRIE DI BOVINE - Dalla Gran Bretagna continuano però ad arrivare notizie preoccupanti: il mangime contaminato che ha creato l'allarme diossina per i maiali in Irlanda ed Irlanda del Nord è stato dato anche a otto mandrie bovine in Ulster: lo afferma l'autorità per gli alimenti britannica, la Food Standards Agency, citata dalla Bbc. Gli allevamenti interessati sono stati messi sotto sequestro e nessuno dei capi potenzialmente contaminati andrà al macello "ma non si può escludere - ha detto un responsabile della Food Standards Agency che carne da quelle mandrie sia entrata nella catena alimentare". La funzionaria ha detto che, siccome ai bovini viene data una miscela di mangimi, non sono allevati in maniera intensiva come i maiali e hanno un processo digestivo diverso, la possibilità di contaminazione è molto più bassa.

SACCONI: "SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO" - "La situazione è assolutamente sotto controllo: è stato tempestivo l'intervento dei nostri Nas" ha sottolineato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi "C'è il sottosegretario Martini che sta seguendo le cose - spiega Sacconi - È stato possibile individuare immediatamente i prodotti che in qualche modo possono essere sospetti. Assoluta tranquillità. Per fortuna noi abbiamo una rete di veterinari che nessun altro paese ha".

SEQUESTRI E CONTROLLI - E proprio dal sottosegretario Francesca Martini arrivano i primi dati riguardanti l'Italia. Sono 89 le partite di carne suina importate in Italia dall'Irlanda a partire da settembre, da quando cioè è scattato l'allarme diossina e 45 di queste partite sono state già rintracciate e sequestrate. "Contiamo in brevissimo tempo - ha detto la Martini - di trovarle e sequestrarle tutte". "Delle 42 partite di carne sequestrate - ha specificato la Martini - 23 sono state trovate in Lombardia, una in Calabria, una nella Provincia autonoma di Trento, 8 in Emilia Romagna, 6 in Veneto, una rispettivamente in Lazio, Puglia e Basilicata. Tutte rinvenute presso i grossisti, prima del commercio al dettaglio". Infatti, ha spiegato la Martini, "i Nas lunedì hanno proseguito i controlli sui supermercati, effettuandone 120 e non riscontrando tramite la documentazione degli esercizi stessi carne suina di origine irlandese". Nel frattempo "stiamo intensificando i controlli alle frontiere sulle carni bovine irlandesi, sebbene non ci siano ancora disposizioni in questo senso dall'Unione europea". Il sequestro, ha spiegato il sottosegretario, è a scopo cautelativo: "L'importante è bloccarle ed evitare che finiscano sulle tavole degli italiani. Poi valuteremo se e come effettuare le analisi". In ogni caso, nessun rischio per cotechino e zampone natalizio: "Questi prodotti - ha rassicurato la Martini - vengono lavorati diversi mesi prima della commercializzazione, e quelli sul mercato provengono da carni lavorate prima dell'1 settembre, cioè la data stabilita dall'Unione europea dopo la quale c'è il rischio di contaminazione". I carabinieri del Nas, con la collaborazione del servizio veterinario delle Asl, hanno sequestrato anche 17.344 chilogrammi di carne suina proveniente dall' Irlanda. La carne è congelata ed è stata sequestrata in due aziende di Gambassi Terme (3972 chili) e Reggello 13372 chili), in provincia di Firenze. I militari hanno specificato che si tratta di un sequestro amministrativo a carattere cautelativo.

09 dicembre 2008

 

 

2008-12-08

Ritirate partite in Emilia Romagna e Campania

Maiale, in Italia i primi sequestri

"Dubbi anche sulla carne bovina"

Il ministero della Salute: "Intensifichiamo i controlli". L'Aduc: "Bene attendere l'esito delle analisi"

Maiale alla diossina in Irlanda Allerta Ue: coinvolta anche l'Italia (7 dicembre 2008)

"Via ai controlli ma in Italia rischi minimi" di M.De Bac (8 dicembre 2008)

ROMA - Si estende l'allarme sulla carne contaminata dalla diossina proveniente dall'Irlanda: "L'Unione europea ha ravvisato una possibile contaminazione di diossina anche per le carni bovine irlandesi" ha riferito il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini che aggiunge: "stiamo intensificando i controlli in attesa di specifiche misure". In Italia, intanto, è scattato il primo sequestro di carne suina: "Sono entrate 22 partite di carne suina proveniente dall'Irlanda dopo il primo settembre, ma sono state immediatamente sequestrate" ha confermato il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini che ha aggiunto che "attraverso l'allerta rapida europea il nostro paese si è attivato e ha sequestrato su tutto il territorio, 22 partite di carne suina proveniente dall'Irlanda entrate nel nostro paese dopo il primo settembre".

CONTROLLI E SEQUESTRI IN EMILIA ROMAGNA E CAMPANIA - L'assessorato regionale Politiche per la Salute dell'Emilia-Romagna ha reso noto che tutti i Servizi veterinari delle Aziende Usl della Regione hanno avviato i controlli sulle partite di carne suina introdotte dall'Irlanda a partire da settembre, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero a seguito della segnalazione comunitaria per sospetta contaminazione da diossina. L'allerta - precisa una nota - ha riguardato spedizioni di carne suina proveniente da uno stabilimento irlandese destinate a diversi Paesi della Comunità ed extra Comunitari. Da settembre, in Emilia-Romagna dall'Irlanda sono arrivate 255 tonnellate di carne, destinata a sei stabilimenti. Si è accertato che parte delle carni oggetto di allerta sono già state lavorate insieme ad altre per produrre prodotti di salumeria e parte è ancora in giacenza nelle celle frigorifere delle ditte. La carne è stata posta sotto sequestro, così come sotto vincolo sono stati messi i salumi in fase di stagionatura. Per gli alimenti già spediti sono invece cominciate le procedure per il ritiro dal mercato. Quattro partite di carne suina importata dall' Irlanda sono state sequestrate in anche Campania. Lo ha reso noto l' Istituto zooprofilattico di Portici. La carne, diretta ai mercati di Baiano (Avellino), sarà esaminata nei prossimi giorni per accertare l' eventuale presenza di concentrazioni di diossina oltre i limiti consentiti.

ATTIVATA LA "EFSA" SUI RISCHI PER LA SALUTE - La Commissione Europea ha incaricato l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di indagare sugli eventuali rischi per la salute che derivano dal consumo di carne suina contaminata con diossina. Lo rende noto l'Efsa, che annuncia la sua risposta per mercoledì 10 dicembre. La richiesta, si legge nella nota, è arrivata dal direttorato della Commissione europea per la Salute e i consumatori. All'Efsa si chiede di fornire un'assistenza scientifica e tecnica "urgente" per verificare "i rischi per la salute umana collegati alla possibile presenza di diossina nella carne di maiale e nei prodotti da questa derivati provenienti dall'Irlanda" e "la presenza di possibili prodotti derivati da carne di maiale provenienti dall'Irlanda in cibi compositi".

MINISTRO DEL WELFARE: "RISCHIO MINIMO" - "C'è massima attenzione da parte degli uffici centrali e periferici ma il rischio è molto modesto" ha precisato il direttore della sicurezza alimentare del ministero del Welfare, Silvio Borrello, che ha sintetizzato così la situazione a una prima valutazione dei controlli partiti da domenica sulla carne di maiale irlandese contaminata alla diossina. "Abbiamo avuto la segnalazione di alcune partite di maiale irlandese arrivate in Italia - ha detto - ma stiamo verificando i dati con quelli dei nostri uffici e nel pomeriggio potremo avere qualcosa di certo". Invita alla prodenza, nel frattempo, dall'associazione dei consumatori dell' Aduc: "Meglio astenersi dal consumo fino a quando il ministero della Salute non comunichi i risultati definitivi delle analisi effettuate". Parere diverso quello di Agostino Macrì, direttore di medicina veterinaria presso l'Istituto superiore di Sanità, secondo il quale nel nostro paese non esiste nessun rischio.

100MILA CAPI A RISCHIO - La Commissione europea ha convocato per il pomeriggio una riunione con le autorità sanitarie degli Stati membri colpiti dalla carne di maiale irlandese contaminata da diossina, alla quale parteciperà anche l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Intanto si ipotizza che potrebbe essere stato un olio contenente della diossina nel mangime per maiali a causare la contaminazione della carne rilevata in dieci allevamenti irlandesi e che potrebbe portare all’abbattimento di 100.000 animali: lo ha reso noto il responsabile dei servizi veterinari irlandesi, Paddy Rogan.

12 I PAESI COINVOLTI DELLA UE - Sono 12 gli Stati membri dell'Unione europea colpiti dallo scandalo della carne di maiale irlandese contaminata dalla diossina, tra cui l'Italia. Lo ha reso noto la Commissione europea a Bruxelles. Gli altri Stati membri sono Germania, Olanda, Polonia, Svezia, Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Cipro. Fuori dall'Unione europea gli interessati sono 9 stati e cioè, Giappone, Russia, Singapore, Stati Uniti, Canada, Svizzera, Cina, Hong Kong, Corea del Sud. Questi paesi dovranno bloccare le importazioni e fare accurati controlli per accertare la presenza di diossina. Lo ha annunciato il commissario alla salute Ue, Androulla Vassiliou, spiegando che l'Italia è tra i dodici paesi Ue coinvolti nell'allarme. L'Italia, ha spiegato una portavoce, da settembre, ha importato prodotti di maiale e derivati da Dublino per circa 1400 tonnellate, quantità comunque modesta rispetto a quella di paesi come la Gran Bretagna, la nazione maggiormente coinvolta nell'allarme.

CODACONS: CONTROLLI SU COTECHINO E ZAMPONE - Il Codacons chiede di avviare subito i controlli in tutta Italia su zampone e cotechino: "Chiediamo ai Nas - ha detto il presidente Codacons, Carlo Rienzi - di effettuare controlli a campione nei negozi di tutto il paese su confezioni di zampone e cotechino, sulla base del principio di precauzione".

CINA E GIAPPONE - Intanto cominciano ad essere presi in campo internazionale i primi provvedimenti contro la sospetta contaminazione. La Cina e il Giappone hanno infatti annunciato di aver sospeso le importazioni di carne di maiale e derivati dall'Irlanda e ha anche annunciato maggiori controlli su altri cibi europei importati. "In accordo al trattato di cooperazioni Cina-Irlanda - ha affermato l'Ispettorato cinese alla Qualità dei prodotti - abbiamo temporaneamente bloccato le importazioni dirette e indirette dall'Irlanda di prodotti legati alla carne di maiale". Il blocco sarà effettuato sulle carni importante dopo il primo settembre.

08 dicembre 2008

poche le importazioni di carne di maiale irlandese

"Ma in Italia rischi minimi"

Il ministero: via ai controlli, ma il nostro Paese è coinvolto in misura modesta

ROMA - L'Italia, per ora, può ritenersi minacciata in maniera minore dall'emergenza diossina proveniente dall'Irlanda. Risulta nell'elenco dei Paesi a rischio, ma è coinvolta in misura modesta. "Abbiamo ricevuto un allerta generale, non direttamente rivolto a noi. La commissione non segnala l'arrivo alle nostre frontiere di carni irlandesi, ma in ogni caso qualora fosse rilevata la presenza di maiale irlandese si tratterebbe comunque di modestissime quantità", rassicura Silvio Borrello, direzione sicurezza alimentare, ministero del Welfare. I servizi regionali sono tuttavia stati subito informati, disposto il sequestro cautelativo di tutta la carne suina di origine sospetta. La maggior parte delle importazioni provengono da Belgio, Olanda, Germania e Francia e, in genere, riguardano prodotti destinati alla trasformazione "facilmente rintracciabili", precisa Borrello. Attivati anche i Nas.

Il primo obiettivo delle indicazioni ministeriali disposte, ha spiegato Borrello, è "rintracciare le partite prodotte dal primo di settembre e metterle in sicurezza; in un secondo tempo si deciderà se distruggerle o sottoporle ad analisi. Abbiamo infatti una rete di laboratori specializzati per le analisi delle diossine: dal centro di referenza nazionale di Teramo ai laboratori di Roma e Brescia". La diossina appartiene alla classe delle sostanze organiche tossiche clorurate. Si diffonde ovunque nell'ambiente e causa periodicamente grandi allarmi. Uno su tutti ha investito l'Italia. Il caso delle mozzarelle di bufala. Gli alimenti più a rischio sono i pesci grossi, quindi formaggi, latte e le carni grasse. "L'episodio conferma la necessità di rendere trasparente il percorso degli alimenti dall'origine", commenta Paolo Bruni, presidente di Fedagri-Confcooperative. Nel caso specifico, secondo Bruni esistono per il consumatore due elementi di tranquillità: "Si può far riferimento al marchio dop del Gran suino padano, prodotto sicuro, interamente italiano. Inoltre la maggior parte delle nostre cooperative certificano volontariamente i prodotti". Coldiretti propone di allargare alle carni suine l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza, come è avvenuto per quelle di pollo e bovina dopo le emergenze aviaria e a mucca pazza. Domenico Paris, di Assica, associazione industriali delle carni: "A noi il suino irlandese non va bene, non ci puoi fare neppure una salsiccia perché macellato molto giovane. L'importazione, minima, riguarda il Sud Italia".

Margherita De Bac

08 dicembre 2008

 

REPUBBLICA

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2008-12-09

Positivi i test sui bovini irlandesi, che però possono essere isolati più facilmente

Continuano i sequestri di carne suina in Italia: 42 in diverse regioni, tutti all'ingrosso

Diossina, l'Irlanda conferma

contaminati anche i bovini

I veterinari rassicurano: "Nessun pericolo per la salute".

Il sottosegretario alla Salute: "Non c'è carne avvelanata nei supermercati"

Diossina, l'Irlanda conferma contaminati anche i bovini

Un sequestro di bovini ammalati nel 2002

ROMA - Il sospetto c'era e l'aveva avanzato ieri il sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Il mangime alla diossina che ha avvelenato i maiali irlandesi, ha contaminato anche alcune mandrie di bovini. A confermarlo è l'Unione europea che ha detto di aver ricevuto dall'Irlanda i risultati dei test effettuati sui bovini. Nulla da temere, assicurano gli esperti, facendo sapere che nel caso dei bovini la situazione sarebbe meno grave. Rispetto ai suini, infatti, l'individuazione e l'eliminazione dei capi è più facile perché è possibile risalire a ogni animale a rischio lungo tutta la catena alimentare e isolarlo.

La carne importata e i sequestri. Delle 89 partite di carne suina importate in Italia dall'Irlanda a partire da settembre, da quando cioè è scattato l'allarme diossina, 42 sono state sequestrate. "Contiamo in brevissimo tempo di trovarle e sequestrarle tutte", ha affermato il sottosegretario Martini, specificando che la carne non ha ancora raggiunto il commercio al dettaglio. "Sono state tutte rinvenute presso i grossisti - ha detto - e nei 120 controlli che ieri hanno fatto i Nas nei supermercati, non è stato trovato nulla". I sequestri hanno riguardato diverse regioni: 23 in Lombardia, uno in Calabria, uno nella Provincia di Trento, otto in Emilia Romagna, sei in Veneto, uno rispettivamente nel Lazio, Puglia e Basilicata.

Nessun pericolo per la salute. I consumatori possono stare tranquilli. "Da quello che ci risulta come veterinari addetti ai controlli il problema diossina non esiste". Lo ha detto Aldo Grasselli, segretario della Sivemp, la società italiana dei veterinari pubblici, che liquida così l'allarme diossina nelle carni irlandesi. "I consumatori possono stare più tranquilli di un mese fa, perchè dopo l'allerta i controlli sono a tappeto, e tutta la carne che trovano in tavola è passata al vaglio".

Preoccupati commercianti. Evitare allarmismi ingiustificati: è la voce unanime che si alza dal mondo della produzione e del commercio delle carni. "L'effetto di allarmismi generalizzati sarebbe deleterio", sostiene la Confederazione italiana agricoltori (Cia). "Non solo in un momento come quello di vigilia delle feste quando aumentano i consumi, ma per l'intero settore suinicolo che riveste una grande importanza nel contesto dell'economia agroalimentare nazionale".

Consumatori temono aumento prezzi. Chiedere al governo la lista dei marchi che hanno acquistato i prodotti contaminati ed evitare speculazioni sui prezzi. È quanto chiede il presidente dell'associazione dei consumatori 'Adoc' Carlo Pileri. "Eventuali rincari ingiustificati - ha affermato - rischiano di nuocere gravemente alla già compromessa economia delle famiglie, per di più sotto Natale".

Etichetta d'origine e controlli alla frontiera. Alla luce dell'allarme diossina, sono in molti a chiedere alle autorità l'adozione tempestiva di certificazioni precise sulla provenienza delle carni e maggiori controlli alle frontiere. "Il governo deve emettere un decreto urgente che imponga subito l'etichetta di origine sulle carni suine commercializzate in Italia", è stato l'invito rivolto dal presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che ha aggiunto: "In attesa che ciò avvenga, non comprate per le prossime festività cotechino e zampone". Dello stesso avviso è la Confederazione italiana agricoltori (Cia), che però tranquillizza sulla bontà delle carni e invita a comprare i prodotti natalizi.

(9 dicembre 2008)

 

 

 

LA GUIDA

Maiale irlandese alla diossina

ecco le istruzioni per evitarlo

I rischi per la salute, come riconoscere la carne contaminata, a chi rivolgersi in caso di dubbi. Ecco una scheda pratica per fronteggiare la nuova emergenza alimentare proveniente dall'Irlanda di Monica Rubino

APPROFONDIMENTO: La soluzione è l'etichetta. I consigli del macellaio

SALUTE: Diossina, è la dose che fa il veleno DI' LA TUA: Sai quel che mangi?

MAPPA: Controlli e sequestri nelle città italiane GRAFICO: La carne infetta nella Ue

COME DIFENDERSI DAI PERICOLI ALIMENTARI

Maiali alla diossina, la soluzione è l’etichetta

di Monica Rubino

Sulla carne di maiale non c'è l'etichetta, l'unico strumento che consentirebbe al consumatore di conoscerne la provenienza. Molti macellai hanno esposto i certificati d'origine sui banconi di vendita. Come accade a Napoli

L'allarme della carne di maiale irlandese contaminata dalla diossina, sostanza tossica e cancerogena per uomini e animali, ha messo in luce il problema dell'etichettatura dei prodotti alimentari. Per la carne di bovino e per quella di pollo la legge prevede l'esposizione obbligatoria al pubblico dell'etichetta con la tracciatura d'origine dell'animale, ovvero la sua carta di identità con l'indicazione di dove è nato, dove è stato allevato e dove è stato macellato. Provvedimenti resi necessari da due grosse emergenze alimentari scoppiate negli anni scorsi: il morbo della mucca pazza (1996) e l'influenza aviaria (2005). Ma per il maiale l'etichetta non c'è: il consumatore che compra le fettine al supermercato o dal macellaio di fiducia non può leggere da nessuna parte la provenienza dell'animale. La soluzione, quindi, per difendersi dalla carne alla diossina sarebbe un'etichetta che spiega con chiarezza l'origine di ciò che si mangia. Andrebbe imposta, con un'apposita normativa a livello europeo, la tracciabilità anche per i suini.

Nell'attesa che questo accada, non resta che fidarsi di chi ci vende la carne. Qualche macellaio, pressato dalle richieste dei clienti, ha esposto di sua sponte il certificato di provenienza della carne suina sul bancone di vendita. E' il caso di Massimo Amoroso, titolare di una macelleria del quartiere Arenella a Napoli, che spiega chiaramente: "Quando compriamo la carne sappiamo benissimo da dove proviene. Possiamo leggere la certificazione d'origine sulla bolla di accompagnamento del carico ricevuto. Io compro solo maiali del gruppo Aia-Montorsi, che sono di provenienza nazionale. Qui a Napoli con la diossina abbiamo una certa familiarità, visto lo scandalo delle mozzarelle di bufala. Così, per tranquillizzare i clienti, ho appiccicato il certificato di origine al vetro del bancone. Come me lo hanno fatto altri miei colleghi. Ma se compri la carne di maiale nei supermecati nessuno ti dice da dove viene. E anche quella che mangi al ristorante non si sa che origine ha".

Un discorso a parte va fatto per i prodotti derivati, che potrebbero contenere carne di suino contaminata mischiata ad altri ingredienti. Anche in questo caso il nodo centrale, e l'unico strumento per difendersi, è l'etichetta. In un'economia globalizzata, nella quale le grandi multinazionali del cibo fabbricano alimenti con materie prime provenienti da ogni parte del mondo, diventa prioritario per i consumatori conoscere l'esatta provenienza dei tutti gli ingredienti che compongono un prodotto finito. Le associazioni dei consumatori e le confederazioni degli agricoltori Cia e Coldiretti da tempo reclamano l'indicazione sulle confezioni non solo del luogo dove il prodotto è stato iscatolato, ma anche del paese d'origine delle materie prime impiegate negli alimenti: un'etichetta completa e trasparente è l'unica arma per difendersi contro eventuali adulterazioni. Sapere da dove viene quello che mangiamo, inoltre, è l'unico modo per scegliere liberamente.

(9 dicembre 2008)

 

 

Diossina, è la dose che fa il veleno

Adele Sarno

La partite di carne di maiale irlandese a rischio diossina hanno messo in allerta anche l’Italia. I Nas e gli organismi di controllo degli alimenti stanno, in queste ore, setacciando tutta la penisola alla ricerca di carni provenienti dall’Irlanda. Ma i danni per la salute, assicurano gli esperti, sono prossimi allo zero. "Per correre un pericolo reale occorrerebbe mangiare una gran quantità di carne contaminata e soprattutto per lungo e significativo tempo". Parola di Antonio Malorni, direttore dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr di Avellino, che ha monitorato le bufale campane per verificare la presenza di diossina a partire dal 2003. "Il rischio di assorbire diossine arriva più dall’inquinamento ambientale, dalle lavorazioni industriali e da un cattivo smaltimento dei rifiuti, che non dalle carni in questione. Perché siano dannose bisognerebbe mangiarne quantitativi ingenti e per molto tempo".

Anche l’Authority irlandese per la sicurezza alimentare (Fsai) spiega che nelle carni di maiale contaminate sono presenti livelli di diossina superiori da 80 a 200 volte rispetto al valore minimo. Un livello che per il vicepresidente della Fsai, Alan Reilly, citato dalla Società internazionale per lo studio delle malattie infettive, corrisponde a un rischio per la salute pubblica "molto, molto basso. Si dovrebbero - ha detto - mangiare prodotti con questi contaminanti per 40 anni prima di avere alcun segno di malattia".

Cosa è la diossina. Con il termine diossina si indica una categoria di sostanze chimiche molto diverse tra loro, il totale raggiunge una cifra che supera quota 400. Ma di queste solo 29 sono nocive. "La distinzione è ancora più specifica – continua Malorni – 210 appartengono alla famiglia delle policlorodibenzo-p-diossine (Pcdd) e a quella dei policlorodibenzo-furani (Pcdf), e vengono chiamate ‘congeneri’. Mentre altre 209 sono della classe dei policloro-bifenili (Pcb). Le diossine e i furani sono presenti nell’ambiente da diverso tempo e derivano dagli incendi, sono sedimentate nelle rocce e nelle argille in quantità milioni di volte superiori a quelli presenti nelle carni a rischio". La presenza in questi minerali non crea alcun fastidio, giacché non va a contaminare la catena alimentare. I Pcb, invece, vengono spesso impiegati in prodotti industriali in grande quantità e sono, a differenza delle prime, scarti di processi industriali derivati dalla combustione di rifiuti e di materiali organici e possono per questo essere entrare a contatto con tessuti animali.

Una questione di quantità. "La pericolosità biologica delle diossine – continua Malorni – è legata alla natura delle molecole, che sono molto stabili e persistenti, e si accumulano principalmente nei grassi animali. E così è facile che vengano trasferite nella catena alimentare, come accaduto con le carni irlandesi. Ma bisogna considerare che sono presenti in natura da sempre, per cui non è la diossina il problema bensì la quantità che si accumula. Insomma è la dose che fa il veleno. E così, anche se una persona ha mangiato per una volta la carne contaminata non corre rischi significativi". Queste sostanze chimiche, infatti, anche se con distribuzione diversa, sono sempre state presenti nella catena alimentare a livello di tracce senza per questo diventare causa di patologie. Se invece vengono ingerite in dosi massicce le diossine, spiega l’esperto, possono essere altamente nocive perché disregolatori endocrini che alterano l’equilibrio delle cellule. "Inoltre – continua l’esperto del Cnr – se ingerita dall’uomo in grandi quantità, la diossina può provocare lesioni della pelle, calo della fertilità, ritardo della crescita, tumori". Infine l’organismo umano la smaltisce molto lentamente".

09 Dicembre 2008

 

 

 

 

 

2008-12-0

Il sottosegretario Martini: "22 sequestri". Ma il ministero rettifica: "Solo segnalazioni"

Cia e Coldiretti: "I nostri allevamenti sono sicuri". Esperti: "Rischi prossimi allo zero"

Irlanda, allarme maiale alla diossina

Segnalate partite a rischio in Italia

In sei stabilimenti emiliani 255 tonnellate da Dublino. In Campania 4 carichi

Il ministero: "Rischi anche per bovini". Cina e Giappone bloccano importazioni

Irlanda, allarme maiale alla diossina Segnalate partite a rischio in Italia

ROMA - Individuata carne irlandese in Emilia Romagna e in Campania. I Nas, e tutti gli organismi preposti al controllo degli alimenti, in queste ore stanno setacciando tutta Italia alla ricerca di carni di maiale provenienti dall'Irlanda, dopo l'allerta lanciata dall'Unione europea sui suini contaminati dalla diossina.

Sequestri. "Parte delle carni oggetto di allerta sono già state lavorate insieme ad altre per produrre prodotti di salumeria e parte è ancora in giacenza nelle celle frigorifere delle ditte. La carne tutt'ora presente è stata posta sotto sequestro, così come sotto vincolo sono stati messi i salumi in fase di stagionatura". Così un comunicato dell'assessorato alla Salute della Regione Emilia Romagna. In totale, si legge, sono "255 le tonnellate di carne arrivate in sei stabilimenti dell'Emilia-Romagna".

Sequestri in Campania. Quattro partite di carne suina importata dall'Irlanda sono state sequestrate in Campania. Lo ha reso noto l'Istituto zooprofilattico di Portici. La carne, diretta ai mercati di Baiano (Avellino), sarà esaminata nei prossimi giorni.

Partite individuate. "In Italia sono entrate 22 partite di carne suina proveninente dall'Irlanda dopo il primo settembre, ma sono state immediatamente sequestrate" aveva detto nel pomeriggio il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini. In serata il ministero ha chiarito: "Non si tratta di 22 sequestri ma di segnalazioni, da parte della Commissione europea, di 22 partite di carne entrate in Italia". Il sottosegretario aveva anche parlato di possibili rischi pure per le carni bovine irlandesi.

I bovini. "L'Ue ha ravvisato una possibile contaminazione di diossina anche per le carni bovine irlandesi", ha riferito il sottosegretario Martini che ha aggiunto: "Stiamo intensificando i controlli in attesa di specifiche misure". E ha spiegato di aver ricevuto nel pomeriggio una segnalazione sulla possibile contaminazione anche di alcune partite di mangime destinato ai bovini irlandesi. Gli esperti del ministero non sanno ancora se vi sia stata effettivamente contaminazione della carne bovina e dunque non c'è motivo di allarme, ma "per precauzione" si stanno allargando i controlli nel nostro Paese.

"Importate minime quantità". L'Italia importa dall'Irlanda "solo una minima quantità di carne", soprattutto "carne fresca destinata all'industria di trasformazione", spiega il direttore generale per la Sicurezza degli alimenti e della nutrizione del ministero della Salute, Silvio Borrello, che ritiene "difficile per gli italiani trovare al supermercato tagli di carne di suino irlandese" contaminata dalla diossina. "Il consumatore deve avere fiducia - aggiunge - i Nas stanno verificando". I rischi sono "molto bassi".

I veterinari. "I rischi sono davvero prossimi allo zero - rassicura il presidente della Federazione

degli ordini veterinari, Gaetano Penocchio - perché il pericolo sia reale occorrerebbe mangiare una gran quantità di carne contaminata e soprattutto per lungo e significativo tempo".

Controlli alle frontiere. Continuano alle frontiere, coordinati dal ministero del Welfare, i controlli sulle partite di carne suina. La Commissione Ue ha chiesto a tutti i Paesi membri di bloccare le importazioni e controllare la carne suina di origine irlandese. Bruxelles ha confermato che i Paesi Ue coinvolti sono 12: Italia, Belgio, Gran Bretagna, Cipro, Danimarca, Portogallo, Francia, Estonia, Germania, Olanda, Polonia, e Svezia. In particolare si è appreso che la Francia ha importato 1.600 tonnellate di carne suina irlandese dall'1 settembre scorso. Lo ha reso noto la Direzione generale per l'alimentazione francese (Dgal), precisando che la carne è stata distribuita attraverso sei aziende importatrici, tutte identificate e tutte contattate perché ritirino le partite. Quanto ai Paesi coinvolti fuori dai confini dell'Ue, il commissario alla salute dell'Unione ha nominato Canada, Cina, Hong Kong, Giappone, Russia, Singapore, Corea del Sud, Svizzera e Usa.

L'origine della contaminazione. La polizia irlandese ha aperto un'inchiesta per risalire all'origine della contaminazione. Sembra accertato che sia stata provocata dall'olio industriale finito in una macchina usata per asciugare il mangime presso la Millstream Power Recycling, una ditta della contea di Carlow che trasforma prodotti alimentari di scarto in cibo per i maiali. Gli allevamenti irlandesi che hanno utilizzato quel mangime, e i cui prodotti sono stati bloccati, sono 47. Ad essi se ne aggiungono altri 9 in Irlanda del Nord.

"Per ora nessun altro provvedimento". "Siamo soddisfatti di quanto il governo irlandese ha deciso - ha detto il commissario Ue per la salute Androula Vassiliou - sono misure soddisfacenti e non riteniamo necessario ricorrere a provvedimenti supplementari". Tra i Paesi extra-Ue, Cina e Giappone hanno chiuso le frontiere alle importazioni di carne suina irlandese "a titolo precauzionale".

L'Oms. Della vicenda si sta interessando anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha attivato la rete di collaborazione con tutti gli Stati Ue per verificare in che misura siano state importate e distribuite le carni.

Cia e Coldiretti. In Italia Cia e Coldiretti rassicurano: "Da noi non c'è alcun pericolo. Dall'Irlanda le importazioni sono praticamente nulle, i nostri allevamenti sono sicuri e sottoposti a rigidi controlli. Le produzioni italiane sono di qualità e seguono un disciplinare rigoroso". Le due associazioni denunciano il rischio che l'allarmismo possa danneggiare il settore suinicolo "che viene da una crisi profonda con costi elevatissimi per gli allevatori". E' l'ora, continuano le associazioni, di estendere l'indicazione d'origine in etichetta a tutte le produzioni.

Etichetta obbligatoria. L'idea dell'etichetta obbligatoria è condivisa anche dal ministero della Salute. "La proporrò all'Ue per tutte le carni animali, per la tracciabilità dell'origine con estensione dell'obbligo anche alle carni suine", dice il sottosegretario Martini che rassicura sulla bontà degli alimenti delle feste: "Zamponi e cotechini sono sicuri, hanno avuto un ciclo produttivo antecedente al primo di settembre".

I consumatori. L'Aduc invita alla prudenza: "Non mangiate carne suina, almeno finchè non saranno resi noti i risultati delle analisi", ha detto Primo Mastrantoni, segretario dell'associazione consumatori. Anche la Fsa, l'agenzia britannica per gli standard alimentari, consiglia di non consumare i prodotti ma sottolinea che, dato il basso livello di contaminazione, danni alla salute sono possibili solo se si è stati esposti per un lungo periodo alle sostanze contaminanti.

(8 dicembre 2008)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2008-12-09

Diossina, allarme anche per la carne bovina

Sono state rintracciate e sequestrate dai Nas 45 partite di carne di suino provenienti dall'Irlanda, sulle 89 totali che, secondo la Commissione Europea, sarebbero entrate nel nostro paese dal primo settembre ad oggi. Lo spiega il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini che si dice "soddisfatta che in meno di due giorni si sia arrivati a questo risultato". Continuano, intanto, anche i controlli nei supermercati per verificare che non ci sia carne di suino irlandese nei banchi frigo.

Sequestri sono stati già effettuati in Campania, carni irlandesi sono state individuate anche in Emilia Romagna. Lascia invece perplessi il fatto che il Sottosegretario avesse inizialmente annunciato che in Italia erano entrate 22 partite di carne suina proveninente dall'Irlanda dopo il primo settembre, per poi correggersi solo alcune ore dopo e portare il numero a 89.

Il sottosegretario ha spiegato che il Ministero ha anche deciso di aumentare il numero dei controlli alle frontiere, allargandoli anche alle carni bovine "a titolo cautelativo. Non ci è arrivata alcuna indicazione precisa da parte della Commissione europea ma riteniamo che, a tutela dei cittadini italiani, i controlli debbano essere acuiti su tutte le carni provenienti dall'Irlanda".

Nessun allarme, invece, per quanto riguarda zampone e cotechino, piatti tradizionali del Natale italiano: " I processi produttivi di queste preparazioni - ha garantito il sottosegretario - sono iniziati ben prima del primo settembre, con mesi di anticipo sul Natale e dunque non c'è alcun allarme".

Secondo veterinari e agricoltori, comunque, in Italia i rischi sono prossimi allo zero, perché le importazioni di carne dall'Irlanda sono bassissime e le verifiche sono rigide e quotidiane. "In attesa delle valutazioni dell'Unione Europea - ha assicurato Martini - stiamo intensificando i controlli. Le contaminazioni, lo ricordo, sono avvenute attraverso i mangimi e i mangimi in Italia sono assolutamente sicuri".

Secondo quanto reso noto da Bruxelles i Paesi Ue coinvolti sono 12: Italia, Belgio, Gran Bretagna, Cipro, Danimarca, Portogallo, Francia, Estonia, Germania, Olanda, Polonia, e Svezia. In particolare si e' appreso che la Francia ha importato 1.600 tonnellate di carne suina irlandese dall'1 settembre scorso. Fuori dai confini dell'Ue, coinvolti Canada, Cina, Hong Kong, Giappone, Russia, Singapore, Corea del Sud, Svizzera e Usa.

L’Unione Europea ha anche sollecitato i carabinieri ad effettuare i primi controlli. Fino a ora le indagini effettuate in varie parti d’Italia hanno portato al sequestro di carne suina irlandese ritrovata in Emilia Romagna e in Campania, ma l’attenzione resta alta. In attesa di conoscere l’esito degli esami, gli allevatori chiedono che non venga alimentata la psicosi e il ministro, Luca Zaia, rilancia il suo progetto di legge per l’etichettatura.

09 Dic 2008

 

 

2008-12-08

L'allarme del sottosegretario: 'In Italia 22 partite a rischio'

Sequestri di carne in Emilia Romagna e in Campania dopo l'allerta lanciata dall'Unione europea. Un comunicato dell'assessorato alle politiche per la Salute della regione Emilia Romagna rende noto che "parte delle carni oggetto di allerta sono già state lavorate assieme ad altre per produrre prodotti di salumeria e parte è ancora in giacenza nelle celle frigorifere delle ditte. La carne tutt'ora presente è stata posta sotto sequestro, così come sotto vincolo sono stati messi i salumi in fase di stagionatura". L'assessorato precisa inoltre che "per gli alimenti già spediti, sono invece iniziate le procedure per il ritiro dal mercato", specificando che in totale sono "duecentocinquantacinque le tonnellate di carne arrivate in sei stabilimenti dell'Emilia-Romagna". E sequestri di carne suina importata dall'Irlanda sono stati effettuati anche in Campania. A comunicarlo è stato l' Istituto zooprofilattico di Portici: la merce, diretta ai mercati di Baiano (Avellino), sarà esaminata nei prossimi giorni.

Intanto il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha spiegato che dal primo settembre sono entrate in Italia 22 partite di carne suina provenienti dall'Irlanda, e da ieri, quanto il sistema di allerta rapida europeo è scattato, sono in corso controlli e ispezioni a tappeto dei carabinieri dei Nas per rintracciare le partite a rischio diossina, individuarle e analizzarle per stabilire se effettivamente siano contaminate dalla diossina : "Noi abbiamo avuto ieri informazioni dal sistema di allerta rapida europeo che dal primo settembre sono entrate in Italia 22 partite di carne suina provenienti dall'Irlanda e sono scattati subito i controlli dei carabinieri dei Nas", ha dichiarato il sottosegretario.

Sono già all'opera su tutta Italia "controlli e ispezioni a tutela della salute pubblica". Individuata la carne saranno poi le analisi a verificare se le partite siano o no contaminate dalla diossina. Il sottosegretario inoltre sottolinea che "il rischio in Italia è molto limitato: importiamo dall'Irlanda solo lo 0,4% delle carni suine".

"La contaminazione - ha spiegato Martini sulla base delle informazioni date dai tecnici europei - è avvenuta attraverso il mangime, in cui sono state trovate tracce di un olio industriale proveniente dai macchinari utilizzati per l'asciugatura dei mangimi".

08 Dic 2008

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2008-12-09

Carne alla diossina, a rischio

anche i bovini irlandesi

9 dicembre 2008

Allevamento di suini nel nord dell'Irlanda (Afp)

SALUTE24

L'esperto: rischio sopravvalutato

Lo scandalo diossina non riguarda più solo gli allevamenti di carne suina, ma anche quelli bovini. Lo hanno reso noto le autorià di Dublino. La causa sarebbe il mangime contaminato che ha già portato al ritiro dal commercio della carne di maiale. Le autorità irlandesi hanno annunciato che elimineranno dalla catena alimentare tutti gli animali delle mandrie la cui contaminazione supera il limite legale e e che nessun prodotto da esse proveniente sarà immesso sul mercato. Trentotto allevamenti di bovini (oltre ai 10 di suini e ai nove in Irlanda del nord) sono già stati posti sotto sequestro. Il ministro dell'Agricoltura, Brendan Smith, ha affermato che al momento non ci sono preoccupazioni per la salute pubblica. I rischi, ha aggiunto "sono molto bassi e non ci attendiamo sintomi conseguenti".

"Se il consumo è limitato a piccole quantità di prodotti in un periodo breve, di poche settimane., non ci sono rischi per la salute dei consumatori. Tuttavia, siccome la diossina resta nel corpo per lungo tempo, l'esposizione deve essere controllata e limitata il più possibile", ha spiegato all'Agi Angelica Tritscher, esperta del dipartimento di sicurezza alimentare, zoonosi e malattie alimentari, dell'Oms di Ginevra. "Secondo le informazioni al momento disponibili - continua la Tritscher in merito alla contaminazione da diossina sia per carni suine che bovine - il mangime contaminato è stato distribuito anche a fattorie per allevamento di bovini, ma - aggiunge - per quanto ne sappiamo le fattorie di bovini per la produzione del latte non sono state contagiate".

L'Italia è tra i dodici stati membri dell'Unione europea che dovranno bloccare le importazioni di carne di maiale e derivati e fare accurati controlli per accertare la presenza di diossina, come ha annunciato il commissario alla salute Ue, Androulla Vassiliou. L'Italia, ha spiegato una portavoce, da settembre, ha importato prodotti di maiale e derivati da Dublino per circa 1400 tonnellate, quantità comunque modesta rispetto a quella di paesi come la Gran Bretagna, la nazione maggiormente coinvolta nell'allarme. I paesi coinvolti, oltre all'Italia e la Gran Bretagna, sono Germania, Olanda, Polonia, Svezia, Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Portogallo e Cipro. Nove, invece, i paesi extra Ue più esposti: Giappone, Russia, Singapore, Usa, Canada, Svizzera, Cina, Hong Kong e Corea.

Sequestri di suini in Campania, Emilia-Romagna e Puglia

Secondo la Commissione europea sarebbero entrate nel nostro paese da settembre 89 partite di carne suina provenienti dall'Irlanda, 45 delle quali sono già state rintracciate e sequestrate. I sequestri sono avvenuti in diverse regioni. Quattro partite di carne suina importata dall' Irlanda sono state sequestrate in Campania. Lo ha reso noto l' Istituto zooprofilattico di Portici. La carne, diretta ai mercati di Baiano (Avellino), sarà esaminata nei prossimi giorni per accertare l'eventuale presenza di concentrazioni di diossina oltre i limiti consentiti. Occorrerà una quindicina di giorni per conoscere l' esito degli accertamenti. In Campania, comunque, la quantità di carne suina proveniente dall' Irlanda è molto ridotta. "Dal 1 settembre scorso - afferma il dott. Antonio Limone, commissario dell' Istituto zooprofilattico di Portici - solo 15 partite su 2000 provenivano dall' Irlanda". "I controlli di routine, svolti nei supermercati e nei macelli dai veterinari delle Asl e dai carabinieri del Nas - costituiscono una rete già attiva - aggiunge Limone - e dunque si può parlare di allarme contenuto". Quanto agli eventuali danni alla salute il responsabile dell' Istituto zooprofilattica sottolinea che "solo l' assunzione in dosi elevate e per lunghi periodi di diossina è pericolosa".

In un noto salumificio del salentino è stata sequestrata, a scopo cautelativo, carne suina proveniente dall'Irlanda (25 quintali di carne, usata per produrre wurstel, e 5000 chilogrammi di prodotto finito). Sono circa 192 le tonnellate di carne suina di origine irlandese poste sotto sequestro negli stabilimenti di arrivo in Emilia Romagna, mentre per altrettante, giá commercializzate, è iniziato in via cautelare il ritiro dal mercato.

Cia: "Nessun crollo nei consumi di carne suina"

Secondo la Cia, la Confederazione italiana degli agricoltori, che ha condotto un'indagine di mercato, i consumi di carne suina sono rimasti stabili. "Nei primi nove mesi dell'anno si è infatti avuto un aumento dei consumi pari al 2,3 per cento, in quantità, e del 2,5 per cento, in valore". Secondo le previsioni della Cia, il 2008 dovrebbe concludersi con un incremento, sia quantitativo che in valore, del 2,3 per cento rispetto al 2007.

Per il segretario nazionale del Sindacato Italiano Veterinari di Medicina Pubblica (Sivemp), Aldo Grasselli, "la situazione è sotto controllo ". L'esperto ha rilevato che "tutte le importazioni in arrivo dall'Irlanda sono controllate e al momento l'evoluzione della situazione è tranquilla".

"Dall'Irlanda é arrivato appena lo 0,3 per cento delle carni di maiale importate dall'Italia ed é quindi necessario evitare allarmismo preferendo le carni italiane garantite da marchi di qualità come il Gran suino padano (Gsp) o acquistando direttamente dai moltissimi allevamenti che offrono questa opportunità", afferma la Coldiretti in riferimento all'allerta rapida fatta scattare dalla Commissione Europea.

Irlanda: l'inquinamento proverrebbe da olio industriale

Intanto la polizia irlandese ha aperto un'inchiesta sul fonte della diossina che ha contaminato la carne di maiale prodotta nel Paese. La fonte sembra essere dell'olio industriale finito in una macchina utilizzata per asciugare il mangime presso la Millstream Power Recycling, una ditta della contea di Carlow che trasforma prodotti alimentari di scarto in cibo per i maiali. La Fsa, l'agenzia britannica per gli standard alimentari, ha consigliato di non consumare i prodotti, ma ha sottolineato che, dato il basso livello di contaminazione "effetti dannosi alla salute" sono possibili soltanto se si è stati esposti per un lungo periodo alle sostanze contaminanti.

Controlli alle frontiere

Alle nostre frontiere, coordinati dal ministero del Welfare, proseguono nel mentre i controlli da parte degli Uvac (gli uffici veterinari per le competenze comunitarie) sulle partite di carne suina alla diossina eventualmente entrate in Italia provenienti dall'Irlanda. Entro la giornata si potrebbero avere già i primi dati sull'eventuale presenza di alimenti, anche se gli esperti ricordano che l'importazione di questi prodotti dall'Irlanda è modesta. Dopo l'allerta rapida lanciata ieri dall'Ue, sono scattate le misure di controllo disposte dalla direzione della sicurezza alimentare del ministero del Welfare: sono al lavoro carabinieri dei Nas e Regioni per identificare e mettere in sicurezza le partite di carne di maiale sospetta.

"Non mangiate carne suina, almeno fino a quando non saranno resi noti i risultati delle analisi", è l'invito dell'Aduc ai consumatori che secondo l'associazione "dovrebbero astenersi dal consumo fino a quando il ministero della Salute non comunichi i risultati definitivi delle analisi effettuate, i nomi delle strutture commerciali coinvolte e le azioni (sequestri, chiusura, ritiro prodotti in commercio, ecc) che ha effettuato o che intende attuare".

 

La Commissione Ue per il momento non ritiene necessarie altre azioni tutelative. "La Commissione - ha detto il commissario - sta seguendo molto attentamente la situazione per assicurare la salute di tutti i cittadini. Ma al momento non riteniamo necessarie ulteriori azioni tutelative".

 

 

 

Maiale alla diossina?

"Rischio sopravvalutato"

Nessun allarme-zampone e nessun rischio-cotechino per il prossimo Natale, ma attenzione ad una dieta varia e ad evitare l`esposizione ai fattori di rischio. Oltre alle rassicurazioni del ministero della Salute e del suo titolare, Maurizio Sacconi, garantite dall`intervento tempestivo di Nas e degli Uvac (unità che vigilano sulla sicurezza alimentare delle importazioni europee), arrivano i consigli e le spiegazioni del dietologo e del tossicologo a fugare tutti i dubbi dopo la segnalazione di carni irlandesi, suini e ora pare anche bovini, contaminate da mangimi alla diossina.

"L`Italia importa lo 0,27% di carne di maiale del nostro consumo totale e quindi la probabilità di averne mangiato una quantità pericolosa per l`organismo è davvero bassissima", spiega Pietro Migliaccio, nutrizionista e docente di scienze dell`alimentazione. Anche l`incognita delle carni lavorate, come lo zampone di e il cotechino, nei salumi e negli altri insaccati freschi, sui quali hanno gettato un`ombra le associazioni dei consumatori è da scartare. "I motivi sono due - precisa Migliaccio -. Prima di tutto la provenienza certificata dei prosciutti nostrani, tutti o quasi Dop, in secondo luogo l`elevata percentuale di acqua presente nella carne di maiale irlandese, dovuta ad una macellazione anticipata rispetto alla nostra, e che poco si presta all`utilizzo in salsicce e cotechini freschi". Salvi anche gli altri salumi, poiché, come ricorda l`esperto, gli insaccati hanno bisogno di stagionare e poiché la contaminazione del mangime irlandese con olio minerale sarebbe avvenuta ai primi di settembre, c`è tutto il tempo per identificare e ritirare dal mercato le partite sospette. Il lavoro che stanno conducendo con scrupolo le autorità sanitarie e veterinarie per fare diga ai prodotti nostrani.

"Il consiglio è sempre accertarsi sulla provenienza del prodotto", aggiunge Migliaccio. La proposta del sottosegretario alla Salute Francesca Martini è di rendere subito obbligatoria la tracciabilità della carne suina come si è fatto per quella dei bovini a partire dal 2002: identificare, in altre parole, allevamento, luogo di macellazione e passaggi intermedi con un unico sguardo all`etichetta.

"Il messaggio è che possiamo stare tranquilli grazie all`ottima rete sanitaria nel nostro Paese - continua il nutrizionista -, ma tenere alta la guardia perché altre possono essere le fonti di inquinamento". La paura per la mozzarella di bufala è passata anche grazie ai controlli che hanno subito allertato e identificato alla fonte le cause.

La "continuità", come viene chiamata, è infatti il vero problema per salute. In sostanza, mangiare inquinato e vivere in ambienti a rischio-diossina, spiega il tossicologo, è la minaccia reale per l`organismo. "La spiegazione è che la diossina, o meglio le diossine, sono sostanze lipofile e quindi entrano nei grassi e là restano lungamente", spiega Giorgio Cantelli Forti, docente di farmacologia dell`Università di Bologna e presidente della Società italiana di tossicologia (Sitox). Le diossine, prodotte dalla combustione di sostanze organiche, infatti, sono tante e diverse, ma "l`informazione - dice l`esperto - è necessaria per ridimensionare i timori: solo un`esposizione a dosi elevate e un`intossicazione di tipo acuto può provocare seri danni, dalle dermatiti alle complicazioni ad altri organi come come fegato, reni o problemi al sistema linfatico".

A parte la sensibilità individuale, se uno, cioè, è più predisposto o meno, gli ordini di grandezza per definire un`intossicazione violenta sono così bassi che c`è bisogno di qualcosa in più per riceverne danno alla salute. "Mangiare la stessa fettina contaminata per giorni e giorni - avverte l`esperto - e contemporaneamente vivere in un`area fortemente inquinata". È l`"effetto-accumulo": "Una concentrazione acuta può avere, tra gli altri, effetti diretti o indiretti sulla fertilità, sul volume dei testicoli e dello sperma ad esempio, o nelle donne essere un fattore di rischio per l`endometriosi". Un errore, avverte lo specialista, è reagire agli allarmi con comportamenti isterici: "I nostri sistemi di vigilanza e di analisi tossicologa sono tra i più efficienti al mondo e spesso l`attrazione dei consumatori verso i prodotti stranieri non è motivata a sufficienza, mentre la produzione italiana è sottoposta a scrupolose analisi", avverte Cantelli Forti.

Da presunta emergenza a psicosi collettiva, infatti, il passo è breve. Mucca pazza, aviaria e bufale alla diossina insegnano che è bene tenere alta la guardia, ma senza timori infondati.

Per evitare di cadere vittima dell`auto-suggestione il consiglio del nutrizionista è "variare di frequente alimenti, non mangiare sempre lo stesso tipo di carne, concedersene da 3 a 4 porzioni a settimana, aggiungendo alle carni rosse le carni bianche, almeno due porzioni di pesce e legumi, e in ogni caso fidarsi della carne di maiale che contiene proteine ad alto valore biologico, ferro e rame, indispensabili in età fertile", e in ogni caso, conclude il nutrizionista, "via libera allo zampone per il prossimo Natale".

Data: 09-12-2008

Autore: Cosimo Colasanto

08 Dicembre 2008

Maiale alla diossina, primi sequestri in Campania

e Emilia-Romagna

8 dicembre 2008

Allevamento di suini nel nord dell'Irlanda (Afp)

Dodici stati membri, tra cui l'Italia, dovranno bloccare le importazioni di carne di maiale e derivati e fare accurati controlli per accertare la presenza di diossina. Lo ha annunciato il commissario alla salute Ue, Androulla Vassiliou, spiegando che l'Italia è tra i dodici paesi Ue coinvolti nell'allarme. L'Italia, ha spiegato una portavoce, da settembre, ha importato prodotti di maiale e derivati da Dublino per circa 1400 tonnellate, quantità comunque modesta rispetto a quella di paesi come la Gran Bretagna, la nazione maggiormente coinvolta nell'allarme.

Sequestri in Campania ed Emilia-Romagna

Quattro partite di carne suina importata dall' Irlanda sono state sequestrate in Campania. Lo ha reso noto l' Istituto zooprofilattico di Portici. La carne, diretta ai mercati di Baiano (Avellino), sarà esaminata nei prossimi giorni per accertare l' eventuale presenza di concentrazioni di diossina oltre i limiti consentiti. Occorrerà una quindicina di giorni per conoscere l' esito degli accertamenti. In Campania, comunque, la quantità di carne suina proveniente dall' Irlanda è molto ridotta. "Dal 1 settembre scorso - afferma il dott. Antonio Limone, commissario dell' Istituto zooprofilattico di Portici - solo 15 partite su 2000 provenivano dall' Irlanda". "I controlli di routine, svolti nei supermercati e nei macelli dai veterinari delle Asl e dai carabinieri del Nas - costituiscono una rete già attiva - aggiunge Limone - e dunque si può parlare di allarme contenuto". Quanto agli eventuali danni alla salute il responsabile dell' Istituto zooprofilattica sottolinea che "solo l' assunzione in dosi elevate e per lunghi periodi di diossina è pericolosa". E sono stati effettiati sequestri anche in Emilia Romagna dopo l'allerta lanciata dall'Unione Europea. Lo rende noto un comunicato dell'assessorato alle politiche per la Salute della regione Emilia Romagna, che aggiunge: "Per gli alimenti già spediti, sono invece iniziate le procedure per il ritiro dal mercato". "L'allerta - aggiunge la nota - ha riguardato spedizioni di carne suina proveniente da uno stabilimento della Repubblica d'Irlanda destinate a diversi Paesi della Comunità ed extra Comunitari. Duecentocinquantacinque sono le tonnellate di carne arrivate in sei stabilimenti dell'Emilia-Romagna".

La Commissione Ue per il momento non ritiene necessarie altre azioni tutelative.

"La Commissione - ha detto il commissario - sta seguendo molto attentamente la situazione per assicurare la salute di tutti i cittadini. Ma al momento non riteniamo necessarie ulteriori azioni tutelative". Nel pomeriggio il commissario terrà una riunione con le autorità nazionali dei partner interessati, a cui parteciperà anche l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, per fare il punto sulla situazione. Mercoledì invece a Bruxelles si terrà una riunione dei capi dei veterinari dei paesi interessati. I paesi coinvolti sono, oltre l'Italia e la Gran Bretagna, Germania, Olanda, Polonia, Svezia, Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Portogallo e Cipro. Nove invece i paesi extra Ue più esposti: Giappone, Russia, Singapore, Usa, Canada, Svizzera, Cina, Hong Kong e Corea.

Sequestrate in Italia 22 partite di carne suina

"In Italia sono entrate 22 partite di carne suina proveninente dall'Irlanda dopo il primo settembre, ma sono state immediatamente sequestrate" ha dichiarato sottosegretario Salute Francesca Martini che aggiunge che "attraverso l'allerta rapida europea il nostro paese si è attivato e ha sequestrato su tutto il territorio, 22 partite di carne suina proveniente dall'Irlanda entrate nel nostro paese dopo il primo settembre". Nel frattempo, L'italia già pensa alle mosse future: "proporrò all'Ue l'etichettatura di tutte le carni animali per la tracciabilità dell'origine con estensione dell'obbligo anche alle carni suine". Per comprendere quali ulteriori provvedimenti adottare "oggi pomeriggio - aggiunge la Martini - si svolgerà a Bruxelles un vertice tra i referenti veterinari degli stati membri". Quanto alla contaminazione "i tecnici europei hanno riscontrato una contaminazione con diossina delle carni suini irlandesi attraverso mangimi che presentavano olii industriali di macchianari utilizzati per l'asciugatura dei mangimi".

Possibili contagi anche su partite di carne bovina

Anche alcune partite di mangime destinato ai bovini irlandesi sarebbero state contaminate dalla diossina, ha detto il sottosegretario Martini dopo aver ricevuto nel pomeriggio una segnalazione. Gli esperti del ministero non sanno ancora se vi sia stata contaminazione della carne bovina e dunque non c'è motivo di allarme, ma "per precauzione" si stanno allargando i controlli nel nostro paese a titolo conoscitivo, a garanzia dei consumatori, in attesa che l'Irlanda prenda eventuali ulteriori provvedimenti.

Per il segretario nazionale del Sindacato Italiano Veterinari di Medicina Pubblica (Sivemp), Aldo Grasselli, "la situazione è sotto controllo ". L'esperto ha rilevato che "tutte le importazioni in arrivo dall'Irlanda sono controllate e al momento l'evoluzione della situazione è tranquilla".

"Dall'Irlanda é arrivato appena lo 0,3 per cento delle carni di maiale importate dall'Italia ed é quindi necessario evitare allarmismo preferendo le carni italiane garantite da marchi di qualità come il Gran suino padano (Gsp) o acquistando direttamente dai moltissimi allevamenti che offrono questa opportunità, afferma la Coldiretti in riferimento all'allerta rapida fatta scattare dalla Commissione Europea.

Irlanda: l'inquinamento proverrebbe da olio indiustriale

Intanto la polizia irlandese ha aperto un'inchiesta sul fonte della diossina che ha contaminato la carne di maiale prodotta nel Paese. La fonte sembra essere dell'olio industriale finito in una macchina utilizzata per asciugare il mangime presso la Millstream Power Recycling, una ditta della contea di Carlow che trasforma prodotti alimentari di scarto in cibo per i maiali. Gli allevamenti irlandesi che hanno utilizzato il mangime prodotto dalla società ed i cui prodotti sono stati bloccati sono 47 e a queste se ne vanno ad aggiungere altri nove in Irlanda del Nord. La Fsa, l'agenzia britannica per gli standard alimentari, ha consigliato di non consumare i prodotti, ma ha sottolineato che, dato il basso livello di contaminazione "effetti dannosi alla salute" sono possibili soltanto se si è stati esposti per un lungo periodo alle sostanze contaminanti.

Controlli alle frontiere

Alle nostre frontiere, coordinati dal ministero del Welfare, proseguono nel mentre i controlli da parte degli Uvac (gli uffici veterinari per le competenze comunitarie) sulle partite di carne suina alla diossina eventualmente entrate in Italia provenienti dall'Irlanda. Entro la giornata si potrebbero avere già i primi dati sull'eventuale presenza di alimenti, anche se gli esperti ricordano che l'importazione di questi prodotti dall'Irlanda è modesta. Dopo l'allerta rapida lanciata ieri dall'Ue, sono scattate le misure di controllo disposte dalla direzione della sicurezza alimentare del ministero del Welfare: sono al lavoro carabinieri dei Nas e Regioni per identificare e mettere in sicurezza le partite di carne di maiale sospetta.

"Non mangiate carne suina, almeno fino a quando non saranno resi noti i risultati delle analisi", è l'invito dell'Aduc ai consumatori che secondo l'associazione "dovrebbero astenersi dal consumo fino a quando il ministero della Salute non comunichi i risultati definitivi delle analisi effettuate, i nomi delle strutture commerciali coinvolte e le azioni (sequestri, chiusura, ritiro prodotti in commercio, ecc) che ha effettuato o che intende attuare".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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